lunedì 20 novembre 2017

tra studio e cielo

                                            

Mostra fotografica “tra studio e cielo” dei fotografi Claudio Marcantonio e Claudio Pio.
La mostra inaugura la stagione espositiva 2017/18 della Galleria il Sipario e resterà aperta fino al 9 dicembre 2017. La mostra fotografica “tra studio e cielo” di Claudio Marcantonio e Claudio Pio, inaugura la stagione espositiva della galleria Il Sipario. Il titolo della mostra prende spunto dal lavoro dei due fotografi, in quanto le fotografie di Marcantonio sono dei paesaggi che hanno come protagonista il cielo, mentre quelle di Pio sono ritratti realizzati in studio. Una ricerca che porta i due fotografi ad un confronto con la luce naturale dei paesaggi in Marcantonio e con la luce artificiale, da interno, in Pio, ponendoci di fronte a due modalità di lavoro differenti, proprie della fotografia. La sensualità ed il fascino sono gli elementi dominanti delle fotografie di Claudio Pio esposte in questa mostra. Egli ha intrapreso a partire dal 2014 un percorso di ricerca legato alla fotografia di moda, glamour, ponendo al centro del suo lavoro la volontà di raccontare l’eleganza, il fascino e la sensualità femminile. Pio collabora con diversi magazine fotografici e con il mondo della moda quale fotografo durante le sfilate. Le fotografie esposte risultano eccedere la definizione di fotografia beauty, cioè fotografie di bellezza, per inserirsi nella grande storia della fotografia di nudo e di ritratto. Non che il genere fotografico Beauty non abbia una valenza artistica, relegandolo soltanto a scopi commerciali, ma come affermava Kenneth Clark nella sua opera sul nudo nell’arte,” quanto più è idealizzata e pura, e quindi nuda la figura, tanto è più prossima all’opera d’arte”. Questo può valere per le fotografie di Claudio Pio di grande qualità e di intensa raffinatezza. Pio tramite i suoi scatti ci comunica la sua elaborazione interiore di ciò che è sensualmente evocativo che costituisce l’essenza del desiderio e di un elegante ed elaborato erotismo che traspare dalle foto. Le sue modelle ci appaiono attraverso un gioco raffinato e sapiente delle luci, dei tagli e delle forme, tanto reali quanto metafisiche, icone di bellezza e sensualità tradotte dal mondo reale. L’uso della luce oltre a mettere in evidenza i particolari, le forme, i profili, serve al fotografo per sublimare il suo concetto di bellezza ed eleganza che così traspare in una resa non solo fisica ma psicologica, carica di fascino che si impossessa delle foto e dello spettatore. La serie di fotografie che Claudio Marcantonio espone ha per titolo “i cieli” i quali sono gli indiscussi protagonisti. Sono cieli carichi di nuvole, densi di contrasti chiaroscurali, di sfumature di grigi, a volte minacciosi e a volte sereni, rischiarati in lontananza da una quiete luminosa. Questi cieli incombono su paesaggi naturali ed urbani dove si percepisce l’opera dell’uomo, se ne sente la presenza, anche se l’uomo è assente dalle foto. Ne restano le sue costruzioni, le sue opere, i suoi oggetti, ma la figura umana non è protagonista di questi scatti. Quasi questi cieli siano un monito, un avvertimento che la natura manifesta verso l’opera dell’uomo, spesso priva di scrupoli verso il pianeta. Il fotografo, di fronte al mondo con la sua macchina fotografica, sceglie cosa immortalare, quale istante fissare, togliendolo dal divenire per sempre. Cattura un istante che per lui è funzionale alle emozioni che vuol veicolare, ad esprimere una sua visione delle cose. Ma un’opera d’arte eccede la volontà dell’artista, conserva un nucleo impenetrabile a qualsiasi interpretazione che allo stesso tempo consente diverse e molteplici interpretazioni di sé. Tutto ciò può valere per Marcantonio che del suo lavoro ci offre una chiave di lettura che poi lascia il campo alla visione personale, autonoma dello spettatore che si pone davanti alle foto. Personalmente le fotografie che mi hanno maggiormente colpito sono quelle in cui traspare una sorta di realismo magico, in cui la forza ed il movimento dei cieli si contrappone ad un paesaggio di opere umane fermo, immobile, carico di patos e di mistero. La grande bellezza e capacità tecnica del lavoro di Marcantonio traspare proprio tra il contrasto dei cieli bellissimi, pieni di forza, vigore nel loro apparire in movimento, e la fissità delle cose, opere di un uomo che non c’è più, forse perché non più in sintonia con il mondo che cerca di dominare e piegare al suo volere e che in questi cieli manifesta il suo dissenso.






fotografie di Claudio Pio






fotografie di Claudio Marcantonio





allestimento




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