sabato 27 dicembre 2014

la galleria Il Sipario presenta " BARKS la natura rivisitata " mostra fotografica di Ivo Fanella
inaugurazione il 3 Gennaio 2015 alle ore 18.30 Giulianello Via Vittorio Emanuele II n 6




Quando ho visto per la prima volta le fotografie della serie “Barks:  la natura rivisitata”  di Ivo Fanella la mia mente è corsa subito alle immagini dei pittori visionari dell’ottocento, artisti come Fussli e William Blake il quale  faceva dell’immaginazione il fulcro della sua visione poetica  e creativa,  affermando: “L’immaginazione non è uno stato mentale: è l’esistenza umana stessa.”
Infatti le fotografie di Ivo Fanella catturano il nostro sguardo, immergendolo  nella rivelazione di mondi fantastici, abitati da parvenze spettrali, da figure fantasmatiche, strane e ambigue creature.
Partendo dal fotografare le  cortecce degli alberi, il fotografo,  attraverso la tecnica dello sdoppiamento dell’immagine, arriva a produrre  un distacco dalla concretezza della realtà, e nello stesso tempo, grazie al lavoro  digitale, amplifica la gamma dei colori che  si intensifica, si accentua, perché sia possibile rivelare  “ciò che non si vede”.
Chi conosce il percorso di ricerca fotografica di Ivo Fanella, può ben comprendere come questa serie di nuove fotografie sia coerente con il suo passato lavorativo in cui, come io ebbi già occasione di dire, “ non è mai il riconoscimento delle cose bensì la loro visione, seguendo più le vie dell’affezione che non quelle della documentazione  che interessa il nostro autore”.
                                                 Domenico Bilà


......ecco quindi la corteccia,la traccia,l'impronta della realtà,divenire una possibile rivelazione:
invitando i sogni,le fantasie,a manifestarsi al di là delle apparenze.

 























                                                                                                                
























































mercoledì 21 maggio 2014



Paesaggi Affettivi
        Identità culturale e Territorio

Il progetto Paesaggi Affettivi nasce dalla motivazione di incidere, attraverso l’arte contemporanea, in tutte le sue diverse declinazioni, sul territorio per tutelare e valorizzare, grazie ad una maggiore presa di coscienza, il patrimonio naturale ed il patrimonio culturale immateriale per la possibilità di uno sviluppo sostenibile nel futuro.
La tutela delle risorse naturali viene quindi a legarsi alla tutela del patrimonio culturale immateriale in quanto tale patrimonio intangibile, trasmesso di generazione in generazione, come riconosciuto dall’Unesco, è costantemente ricreato dalle comunità in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità promuovendo così il rispetto per la diversità ambientale e culturale.
La sperimentazione artistica contemporanea consente di aprire nuove prospettive sulla realtà territoriale, diffondendo, attraverso le espressioni creative, la conoscenza di diversi livelli di vita presenti in esso.
Ne può scaturire, di conseguenza,  una opportunità e una sfida per le realtà locali invitate a sperimentare, attraverso la propria partecipazione, una frequentazione attiva con l’arte contemporanea, i suoi linguaggi e i suoi processi.
Nel progetto, quindi, l’arte diventa strumento di indagine delle realtà comunitarie e territoriali con la finalità di favorire ed interpretare il legame che sussiste tra la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e di quello culturale immateriale.
È necessario attribuire maggiore importanza alla cultura affinché essa possa influire sempre  più sull’immaginario collettivo del paesaggio locale inteso come relazione tra il contesto naturale e la società che lo abita.
L’arte contemporanea ha i mezzi per poter attivare un percorso formativo fondato su un flusso vitale di energia creativa consentendo uno scambio di idee ed esperienze capaci di materializzarsi, attraverso il lavoro degli artisti, in nuovi segni della cultura locale e della sua identità in cui la capacità di mantenere la memoria di sé è, nello stesso tempo, affiancata alla capacità di aprirsi a nuovi stimoli e novità.
L’intuizione che anima il progetto Paesaggi Affettivi è la possibilità di leggere il territorio, nella sua complessità, attraverso l’arte contemporanea la quale deve saper porre al centro le relazioni, gli usi e le funzioni che gli abitanti di un territorio mettono in gioco quando fruiscono di uno spazio comune.
In questo contesto l’arte può recuperare una centralità come produttrice di pensiero in grado di immaginare e reinventare equilibri e relazioni dentro il corpo sociale per la collettività.

       



PROGRAMMA: Domicilio d’artista nei Monti Lepini
       
       
Il programma  “Domicilio d’artista” prevede la presenza per un periodo limitato di tempo, circa tre settimane, di artisti d’ arte e musica contemporanea nei comuni dei Monti Lepini.
In tal modo, per il determinato periodo, l’artista vivrà  la propria esistenza e  quotidianità in contatto con la comunità e i luoghi che lo ospiteranno, ricercando, per la realizzazione di un proprio lavoro,  un rapporto diretto  con il territorio.
Nella possibilità dello scambio tra differenti identità, l’arte diventa strumento di indagine della realtà locale attraverso la rielaborazione, da parte dell’artista, dei diversi livelli di vita vissuta, in livelli di arte vissuta.
La presenza diretta dell’artista nel comune e la possibilità di un suo rapporto diretto con la popolazione e l’ambiente naturale, sono premessa all’aspirazione di un intervento artistico capace di una forte connotazione geografica e tematica in grado di penetrare nel tessuto profondo del territorio.
Al termine della permanenza  nella comunità, farà seguito una mostra nella quale si presenteranno le opere, gli interventi, la documentazione relativa alla  presenza e al lavoro realizzato dall’artista durante il  soggiorno  nel territorio.
Il progetto “Domicilio d’artista nei Monti Lepini” per l’anno 2013 ha coinvolto la fotografa Noel Jabbour, che  ha risieduto nel nostro comune  dal 23 ottobre  al 16 novembre, alloggiando in un appartamento in via Vittorio Emanuele II a Giulianello.


Noel Jabbour
Artista  palestinese nata a Nazareth nel 1970, Noel Jabbour, oggi,  vive e lavora a Berlino dove risiede.
Tra le sue mostre più recenti, si possono ricordare: between appropriation and interventions,  Kunstraum Kreuzberg / Bethanien, Berlin 2013;  Lucides , Hôtel Fontfreyde, Clermont Ferrand 2013; Narratives and Narrative Forms,  Lianzhou Foto, Guangzhou   2012;  A Prayer is a Prayer is a Prayer,  Andrea Meislin Gallery, NY (US) 2012;  The near and the elsewhere , PM Gallery & House, London (UK) 2012; between appropriation and interventions,  Christianssands Kunstforening, Kristiansand (NO) 2011; Contemporary Collection,  Kishon Gallery, Tel Aviv 2011.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra le quali possiamo ricordare: Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saône; The Zabludowicz Collection, London; The Israel Museum, Jerusalem;  Artothek, Neuer Berliner Kunstverein, Berlin;  Ein Harod Museum of Art; Naim Farhat Collection.
La sua partenza per l’Europa ed il  conseguente distacco da un rapporto diretto            con le difficoltà della sua terra, non ha eliminato un interesse forte, nel suo       lavoro fotografico, verso i temi legati alle sue radici.