Paesaggi
Affettivi
Identità culturale e Territorio
Il progetto Paesaggi Affettivi nasce dalla motivazione di incidere, attraverso
l’arte contemporanea, in tutte le sue diverse declinazioni, sul territorio per
tutelare e valorizzare, grazie ad una maggiore presa di coscienza, il
patrimonio naturale ed il patrimonio culturale immateriale per la possibilità
di uno sviluppo sostenibile nel futuro.
La
tutela delle risorse naturali viene quindi a legarsi alla tutela del patrimonio
culturale immateriale in quanto tale patrimonio intangibile, trasmesso di
generazione in generazione, come riconosciuto dall’Unesco, è costantemente
ricreato dalle comunità in conformità al loro ambiente, alla loro interazione
con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e
continuità promuovendo così il rispetto per la diversità ambientale e
culturale.
La
sperimentazione artistica contemporanea consente di aprire nuove prospettive
sulla realtà territoriale, diffondendo, attraverso le espressioni creative, la
conoscenza di diversi livelli di vita presenti in esso.
Ne
può scaturire, di conseguenza, una
opportunità e una sfida per le realtà locali invitate a sperimentare,
attraverso la propria partecipazione, una frequentazione attiva con l’arte
contemporanea, i suoi linguaggi e i suoi processi.
Nel
progetto, quindi, l’arte diventa strumento di indagine delle realtà comunitarie
e territoriali con la finalità di favorire ed interpretare il legame che
sussiste tra la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e di quello
culturale immateriale.
È
necessario attribuire maggiore importanza alla cultura affinché essa possa
influire sempre più sull’immaginario
collettivo del paesaggio locale inteso come relazione tra il contesto naturale
e la società che lo abita.
L’arte
contemporanea ha i mezzi per poter attivare un percorso formativo fondato su un
flusso vitale di energia creativa consentendo uno scambio di idee ed esperienze
capaci di materializzarsi, attraverso il lavoro degli artisti, in nuovi segni
della cultura locale e della sua identità in cui la capacità di mantenere la
memoria di sé è, nello stesso tempo, affiancata alla capacità di aprirsi a
nuovi stimoli e novità.
L’intuizione
che anima il progetto Paesaggi Affettivi
è la possibilità di leggere il territorio, nella sua complessità, attraverso
l’arte contemporanea la quale deve saper porre al centro le relazioni, gli usi
e le funzioni che gli abitanti di un territorio mettono in gioco quando
fruiscono di uno spazio comune.
In
questo contesto l’arte può recuperare una centralità come produttrice di
pensiero in grado di immaginare e reinventare equilibri e relazioni dentro il
corpo sociale per la collettività.
PROGRAMMA: Domicilio d’artista nei Monti Lepini
Il
programma “Domicilio d’artista” prevede
la presenza per un periodo limitato di tempo, circa tre settimane, di artisti
d’ arte e musica contemporanea nei comuni dei Monti
Lepini.
In tal modo, per il determinato periodo, l’artista vivrà la propria esistenza e quotidianità in contatto con la comunità e i
luoghi che lo ospiteranno, ricercando, per la realizzazione di un proprio
lavoro, un rapporto diretto con il territorio.
Nella possibilità dello scambio tra differenti identità, l’arte
diventa strumento di indagine della realtà locale attraverso la rielaborazione,
da parte dell’artista, dei diversi livelli di vita vissuta, in livelli di arte
vissuta.
La presenza diretta dell’artista nel comune e la possibilità di un
suo rapporto diretto con la popolazione e l’ambiente naturale, sono premessa
all’aspirazione di un intervento artistico capace di una forte connotazione
geografica e tematica in grado di penetrare nel tessuto profondo del
territorio.
Al termine della permanenza
nella comunità, farà seguito una mostra nella quale si presenteranno le
opere, gli interventi, la documentazione relativa alla presenza e al lavoro realizzato dall’artista
durante il soggiorno nel territorio.
Il progetto “Domicilio d’artista nei Monti Lepini” per l’anno 2013
ha coinvolto la fotografa Noel Jabbour, che
ha risieduto nel nostro comune
dal 23 ottobre al 16 novembre,
alloggiando in un appartamento in via Vittorio Emanuele II a Giulianello.
Noel Jabbour
Artista palestinese nata a Nazareth nel 1970, Noel
Jabbour, oggi, vive e lavora a Berlino
dove risiede.
Tra le sue mostre più recenti, si possono ricordare:
between appropriation and interventions,
Kunstraum Kreuzberg / Bethanien, Berlin 2013; Lucides , Hôtel Fontfreyde, Clermont Ferrand
2013; Narratives and Narrative Forms,
Lianzhou Foto, Guangzhou 2012; A Prayer is a Prayer is a Prayer, Andrea Meislin Gallery, NY (US) 2012; The near and the elsewhere , PM Gallery &
House, London (UK) 2012; between appropriation and interventions, Christianssands Kunstforening, Kristiansand
(NO) 2011; Contemporary Collection,
Kishon Gallery, Tel Aviv 2011.
Le sue opere
sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra le quali
possiamo ricordare: Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saône; The Zabludowicz
Collection, London; The Israel Museum, Jerusalem; Artothek, Neuer Berliner Kunstverein,
Berlin; Ein Harod Museum of Art; Naim
Farhat Collection.
La sua
partenza per l’Europa ed il conseguente
distacco da un rapporto diretto con
le difficoltà della sua terra, non ha eliminato un interesse forte, nel suo lavoro fotografico, verso i temi legati
alle sue radici.
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